Abbiamo affrontato nello scorso articolo il Life Cycle Assessment, ovvero, la valutazione del ciclo di vita di un edificio. Adesso scendiamo nello specifico, parlando di un parametro fondamentale al suo interno:
l’Embodied energy, ovvero, l’energia incorporata all’interno di un edificio, dalla sua costruzione alla sua dismissione o riutilizzo nel tempo.
Il mercato edilizio moderno presenta la tendenza a costruire case sempre più ecologiche, ma come visto all’interno del LCA, talvolta l’utilizzo di nuovi materiali comporta un aumento dei costi energetici nella fase di realizzazione dei prodotti stessi.
Questo indicatore di “energia incorporata” viene chiamata Embodied Energy e rappresenta l’effettiva quantità di energia impiegata durante le varie fasi di vita di un edificio.
Attualmente l’unica fase in cui viene analizzato il dispendio energetico di un edificio è la fase di utilizzo.
Infatti, è solo in questo periodo di vita dell’edificio che si concentrano gli sforzi di tutti gli operatori del settore edile.
Bisogna comprendere, invece, che in termini di dispendio energetico la maggior parte di consumi è derivata sia dalla costruzione che dalla demolizione, con consecutivo trasporto in discarica dei materiali.
Tutte le strategie progettuali messe in atto dagli operatori di settore sono utili, ma quanto effettivamente incidono sul bilancio globale?
Oggi esistono diverse certificazioni: Passive House, NZEB (Nearly Zero Energy Building), etc.. Tuttavia, questi al momento risultano essere edifici costosissimi a causa delle tecnologie e delle dotazioni impiantistiche. La domanda che dobbiamo porci è: quanto costa, in termini di energia, la realizzazione di tutti questi impianti?
Bisogna infatti comprendere che inserire impianti all’interno di un involucro edilizio è un’operazione dispendiosa sia al livello pratico di installazione, che dal punto di vista della produzione stessa degli impianti.
Un impianto di riscaldamento certificato in classe gold o affini è pur sempre costituito da elementi metallici e plastici che hanno un forte impatto a livello ambientale durante la loro produzione.
È quindi che facciamo, torniamo a vivere all’età della pietra?
No! Però dobbiamo sapere che un edificio si potrà dichiarare sostenibile al 100% se, durante tutta la sua vita, sarà in grado di restituire all’ambiente l’energia che è stata necessaria per produrlo più un’aliquota del 20% che servirà per la sua dismissione o riutilizzo.
Per consumi di energia indichiamo tutte le risorse primarie che vengono utilizzate nel processo di estrazione, lavorazione e trasporto. Il risultato di questo consumo di energia si concretizza con la produzione di CO2 che viene rilasciata in atmosfera.
È stimato che la fase di uso di un edificio corrisponda a meno del 60% dell’energia globale usata durante l’intero ciclo di vita (ipotizzando una vita media di 50 anni), mentre il restante 40% è speso durante la fase di costruzione e demolizione. Risulterà quindi sempre più importante mettere in pratica delle strategie per il risparmio energetico.
Bisogna tenere in considerazione tutte le fasi, dalla scelta dei materiali e delle tecniche di costruzione fino al controllo delle operazioni di manutenzione e dismissione.
Per dare un esempio concreto di Embodied energy proviamo a immaginare i tanti prodotti che troviamo sul mercato realizzati con procedure ecologicamente certificate. Ora, per arrivare a noi, questi prodotti devono affrontare molti chilometri su trasporti gommati: l’immissione di CO2, il consumo di carburante e tanti altri fattori, contribuiranno notevolmente all’aumento dei costi dell’energia.
Dobbiamo prendere coscienza che un oggetto richiede un’energia per essere prodotto, e anche un’energia per essere trasferito dalla fabbrica al punto vendita.
Maggiore è la distanza percorsa maggiore sarà l’incidenza di questa energia sull’intero processo produttivo.
In quest’ottica è facile comprendere come un lungo spostamento faccia perdere il valore di produzione ecologicamente corretto. Nel caso specifico dell’edilizia, dovrà essere il team di progettazione a gestire queste analisi facendo in modo che questa energia non venga persa inutilmente.
Concludiamo questo nostro articolo dicendo che l’Embodied Energy è un parametro molto importante all’interno del LCA, e bisogna prenderne conoscenza per aiutare il committente a fare la scelta più performante e anche quella più utile per il nostro pianeta.