Comfort abitativo, risparmio energetico e sostenibilità ambientale: i grandi slogan usati dal mercato edile.
Tuttavia, per poter dare un giudizio completo su una casa, si devono acquisire a monte una serie di informazioni necessarie. Solo così è possibile avere un corretto approccio alla bioedilizia.

Cosa fa un architetto bioprogettista?
Completa le leggi dell’uomo con il rispetto per le leggi della natura.

Vento

L’attuale normativa, che rappresenta il compromesso per il buon costruire, pecca di attenzione in materia di studio ambientale.
Questo, che affonda le basi direttamente nelle leggi della natura, sicuramente è più forte della nostra burocrazia. Spieghiamo di cosa si tratta.

Per studio ambientale intendiamo l’analisi di tutti i fattori naturali che caratterizzano il luogo dove sorgerà o dove già insiste una costruzione, quindi:

– studio del percorso solare;

– studio delle acque meteoriche e sotterranee;

– studio dei venti;

– studio del suolo;

– studio del contesto;

– verifica del sistema antropizzato.

Tra tutti questi fattori quello del vento è il più aleatorio.

Vento

Il vento è un fenomeno naturale che nasce dallo scontro di aria calda e fredda. Questa differenza di temperatura genera dei movimenti di aria. Dal momento che questi sono difficilmente prevedibili e molto approssimati, rappresentano un fattore dal quale dobbiamo proteggerci.
Nell’edilizia moderna la tendenza in materia di prestazione energetica, al fine della certificazione APE, mira a ottenere un involucro altamente isolato sia dal punto di vista termico che da quello della tenuta all’aria. Ciò produce soluzioni murarie poco traspiranti.

Vi siete mai chiesti quanti ricambi d’aria deve avere ogni stanza per abbassare l’inquinamento indoor ed evitare spiacevoli inconvenienti?

Possiamo fare un facile confronto paragonando l’involucro della casa con la nostra pelle: entrambe hanno la stessa necessità di traspirazione.

Vento

A tal fine, conoscere i venti è la marcia in più che consente al bioprogettista di controllare il corretto ricambio d’aria all’interno degli ambienti.
Ciò consente di diminuire i livelli di inquinamento indoor e avere la giusta temperatura per il comfort nei diversi periodi dell’anno.

Possono essere installati prestanti cappotti termici e costosi espedienti tecnici, ma se un’apertura non viene progettata in base ai venti che attraversano l’area nei vari periodi dell’anno tutto il lavoro andrà perso.
Con gli strumenti odierni, è possibile avere le informazioni necessarie per capire l’esposizione di una casa e verificare dove soffiano i venti più freddi e quelli più caldi.

Sicuramente i ricambi d’aria delle nostre stanze sono controllabili da parte del progettista con un corretto dimensionamento ed esposizione delle aperture secondo venti costanti e locali.
Nel prossimo articolo approfondiremo il problema dell’orientamento, la riduzione delle dispersioni d’aria e il numero di finestre nelle stanze. Inoltre, spiegheremo come sfruttare al massimo le risorse del nostro sito di progetto.

Il vento e la traspirazione degli ambienti
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