Una città salubre senza traffico può esistere?
Sì, ma dobbiamo essere consci del fatto che questo non è l’unico elemento che condiziona la qualità dell’aria delle nostre città.

In questo periodo così difficile per la nostra bella terra, noi di Biotopia continuiamo a tenere d’occhio i dati dell’aria e dobbiamo ammettere che, in un periodo come questo, ne abbiamo potuto registrare un’enorme quantità che ci sta dando la possibilità di correggere il tiro su molti argomenti.
In effetti, dal momento che siamo tutti a casa, impossibilitati a prendere i nostri mezzi, possiamo valutare la qualità dell’aria al netto, o quasi, del traffico cittadino, situazione irrealizzabile in normali condizioni di vita.
Questo articolo tratta principalmente la condizione dell’aria nella città di Palermo, tuttavia, è possibile estendere il ragionamento alle altre città d’italia. Sul sito della RAP, è possibile estrapolare e confrontare tutti i dati di cui parleremo.
La qualità dell’aria è convenzionalmente stabilita attraverso la misurazione di alcuni dei principali inquinanti presenti nella stessa. Quelli presi in considerazione per questo tipo di analisi sono: biossido di zolfo (SO2), monossido di carbonio (CO), biossido di azoto (NO2), ozono (O3) e particolato (PM10).

TConfronto bollettiniutti questi valori, vengono tenuti giornalmente sotto controllo dalle stazioni di rilevamento dell’aria disposte per la città: per maggiore correttezza, i dati sono stati incrociati non solo con quelli dei mesi precedenti, ma anche con il mese di marzo dell’anno scorso. In questo modo le nostre analisi potranno beneficiare di un confronto, non solo con l’immediato passato, ma anche con quello più remoto dello stesso periodo dell’anno.
I valori degli inquinanti presenti nell’aria, inoltre, variano anche a seconda della quantità di irraggiamento solare, quindi per un’ulteriore certezza, devono essere incrociati con dati delle condizioni meteorologiche del periodo in oggetto.
Veniamo al dunque: con la diminuzione del traffico, si è registrata una notevole diminuzione dei valori di biossido di zolfo (SO2), monossido di carbonio (CO) e biossido di azoto (NO2). Tuttavia, mentre rimangono stabili o leggermente diminuiti i valori di particolato (PM10), si assiste a un leggerissimo aumento dei valori di ozono (O3).

Di base, l’aria è più pulita, ma non è decisamente salubre.

Un gas come l’ozono (O3), infatti, è naturalmente presente nell’aria e funge da strato protettivo finché è presente in quota (15/60 km di altezza). Tuttavia, se arriva ad avere concentrazioni elevate al suolo, può essere dannoso per la salute, dal momento che ha proprietà irritanti per gli occhi, per le vie respiratorie e per le mucose in genere.
È dunque evidente che la netta diminuzione del traffico costituisce una soluzione necessaria ma non sufficiente all’eliminazione dello smog dell’aria nelle nostre città.

città salubre senza traffico
In questa immagine sono riportati i valori di inquinamento dell’aria nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2020. A destra il mese di marzo 2019

E quindi, quali sono le altre fonti di inquinamento?
In diversi articoli precedenti sull’inquinamento indoor e durante alcuni seminari in collaborazione con Young Architects Palermo, abbiamo avuto modo di spiegare come circa il 40% dell’inquinamento provenisse dall’edilizia. In effetti, valutando i dati, possiamo affermare che la situazione è esattamente quella immaginata, se non addirittura peggiore.
L’ozono, di cui, come abbiamo visto, l’aria è prevalentemente satura in questo periodo, si forma dall’incontro tra la radiazione solare e gli inquinanti già presenti in aria, ovvero i precursori dell’ozono (principalmente ossidi di azoto e composti organici volatili).
Da qui è chiaro che, se i valori di ozono registrati nel mese di quarantena sono leggermente aumentati,

i precursori dell’ozono non derivano solamente dal traffico cittadino.

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Scatto di Andrea Cascino

Difatti, gli ossidi di azoto sono prodotti, sia dai motori a combustione interna, sia da tutte le utenze di combustione domestica: fornelli, riscaldamenti, acqua calda sanitaria (ACS), etc.
Analogamente, i composti organici volatili (COV) sono responsabili della maggior parte dell’inquinamento domestico e hanno diverse origini, come ad esempio: impianti di condizionamento, arredi e finiture. In più, un ambiente scarsamente ventilato, che spesso è frutto di una cattiva progettazione, non favorendo il ricambio d’aria, contribuisce a accumulare all’interno di casa questi COV.

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Dunque, ancora una volta, la scarsa coibentazione degli ambienti domestici e la bassa qualità del nostro costruito rappresentano alcuni dei principali elementi dell’insalubrità dell’aria, soprattutto durante questo periodo di fermo forzato. Di conseguenza, abbiamo avuto la dimostrazione che non basta fermare il traffico:

dobbiamo migliorare le nostre case, che in periodi come questi sono, più che mai, il nostro rifugio sicuro.

Da qui nasce l’esigenza di abitare in ambienti sani che siano liberi da COV e da altri inquinanti. Ovviamente, le soluzioni sono molteplici, già in parte elencate negli articoli precedenti. La scelta di un’architettura naturale può fare seriamente la differenza tra un mondo sano e uno che non lo è.

Noi di Un passaggio per Biotopia ci impegniamo a farvi conoscere una delle strade possibili da seguire affinché, al termine di questa emergenza, tutti quanti abbiano ben chiara l’importanza di una casa sana!

Andrà tutto bene

Una città salubre senza traffico?

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